Pillole di Finanza comportamentale: le teorie di Thaler

Thaler_finanza comportamentale

Quali sono le teorie che hanno portato Thaler a vincere il Premio Nobel per l’economia nel 2017?

Scopriamolo subito.

Nel 2017 Thaler vince il premio Nobel dell’Economia

Il contributo di Thaler è di rilievo nel mondo economico e finanziario avendo stabilito una correlazione tra la psicologia umana e le decisioni prese anche in ambito economico. Quella che si chiama economia comportamentale.

Non è certo una sorpresa che gli uomini non siano esseri razionali, ma non lo siamo nemmeno in quegli aspetti della vita in cui pensiamo di esserlo, o in cui l’economia vorrebbe che lo fossimo. 

E Thaler lo ha dimostrato dati e teorie alla mano. Vediamo quali sono state le sue scoperte più interessanti.

Le Teorie di Thaler

Thaler con i suoi studi e le sue teorie cerca di rispondere ad interrogativi importanti, come ad esempio:

  • Profitti e perdite hanno lo stesso peso?
  • Agiamo sempre nel nostro interesse?

La risposta è no. Il modo in cui consideriamo profitti e perdite non è simmetrico, anzi, ci fa considerare meno importante la sofferenza derivante dalle perdite. 

Thaler ha sviluppato la sua teoria a partire dalla “funzione di valore” alla base della Prospect Theory di Amos Tversky e Daniel Kahneman (premio Nobel a sua volta nel 2002). 

Funzione di valore - Prospect Theory
Funzione di valore – Prospect Theory

Dato che siamo naturalmente avversi alle perdite, secondo la funzione di valore, ad esempio una perdita di 50 euro ci darebbe una sofferenza di 215, che è quasi tre volte l’utilità connessa ad un guadagno di 50 euro. 

La diversa ripidità della curva in positivo e negativo ci condurrà, al fine di massimizzare l’utilità/minimizzare la disutilità, a registrare mentalmente in modo cumulativo le diverse perdite e in modo separato i diversi guadagni.

Le Teorie di Thaler spiegate

La contabilità mentale

Questo modo di registrare guadagni e perdite nella nostra mente ispira anche un’altra scoperta di Thaler: il mental accounting, in italiano la “contabilità mentale”.

Secondo questa teoria, tenderemmo a dividere le nostre spese in blocchi separati anche se provengono dalla stessa fonte. 

Un esempio banale lo troviamo nei nostri carrelli della spesa al supermercato. Saremo portati a spendere di più con una carta di credito o debito, che se pagassimo in contatti. Ma pensandoci bene, questi soldi vengono tutti dalla stessa fonte, cioè i nostri guadagni. 

Secondo Thaler e Sunstein questi meccanismi della psiche umana dovrebbero essere sfruttati a fin di bene, per aiutarci a fare scelte che siano nel nostro vero interesse. 

L’ideale sarebbe quindi che la conoscenza di questi limiti umani vengano utilizzati come spinte gentili (nudge nella teoria di Thaler) per orientare i cittadini a prendere le giuste decisioni.

Chiudiamo con una curiosità.

A quanto pare, quando gli è stato chiesto come avrebbe speso i soldi del suo Nobel, la risposta di Thaler è stata:

“Irrazionalmente!”

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