Oggi parliamo di ETF terre rare. Le terre rare sono spesso citate nelle recenti notizie geopolitiche. In questo articolo ti spieghiamo perché sono fondamentali, chi le controlla e come puoi investirci sui mercati finanziari.
Cosa sono le terre rare e perché sono così importanti?
Le terre rare sono 17 metalli fondamentali per la tecnologia moderna: servono per motori elettrici, turbine eoliche, smartphone, chip e perfino per sistemi militari e medici.
Non sono realmente “rare”, ma difficili da estrarre e raffinare.
Il risultato? Oggi la Cina controlla circa il 70% della produzione mondiale e quasi il 90% della raffinazione.
Negli anni ’80 gli Stati Uniti erano leader mondiali, ma Pechino ha abbattuto i costi e investito nella filiera fino a conquistare un vero monopolio industriale.
Anche quando Paesi come l’Australia o gli USA estraggono minerali, devono spesso mandarli in Cina per la lavorazione.
In pratica, senza la Cina, il mondo si ferma: la transizione energetica, la difesa, l’elettronica tutto dipende da queste materie prime.
Terre rare: Il potere strategico della Cina
La dominanza cinese non è solo economica: è geopolitica. Nel 2010 Pechino bloccò le esportazioni di terre rare verso il Giappone per una disputa territoriale. Nel 2024 e nel 2025 ha introdotto nuove restrizioni su magneti e terre rare “pesanti”, cruciali per la difesa e l’industria high-tech.
Gli Stati Uniti hanno reagito con piani per rilanciare la produzione interna, come il progetto MP Materials in California, e nuovi accordi con Australia e Ucraina. Ma costruire miniere e impianti di raffinazione richiede anni, mentre la Cina continua a gestire il mercato come l’OPEC del petrolio: aprendo o chiudendo i rubinetti a seconda della convenienza politica.
E così, nella guerra commerciale, Xi Jinping non ha bisogno di dazi per tenere in scacco gli Stati Uniti: gli bastano i magneti e i minerali di cui il mondo non può fare a meno.
Come investire nel settore delle terre rare
Ma veniamo a noi. Come possono gli investitori investire nel settore delle rare?
Per gli investitori, il tema delle terre rare e dei metalli strategici rappresenta una opportunità di lungo periodo: la domanda cresce con la transizione energetica, ma l’offerta resta concentrata e instabile.
Un modo semplice per esporsi a questo trend è tramite un ETF terre rare, ovvero l’ETF REMX.
L’ETF è composto da 30 titoli con una forte concentrazione nel settore dei metalli, ed è uno strumento quotato negli Stati Uniti, ma acquistabile anche tramite borsa europea su LSE (London Stock Exchange), che investe in aziende attive nell’estrazione, raffinazione e produzione di metalli strategici.

Nel 2025 l’ETF REMX ha avuto un anno eccezionale: +78% da inizio anno.
Il rialzo è stato spinto da 3 fattori chiave:
- Tensione geopolitica tra Cina e Occidente.
- Aumento della domanda di terre rare per auto elettriche e rinnovabili.
- Speculazione di mercato su risorse difficilmente sostituibili.
E quindi ancora un buon momento per investire in questo prodotto? Per quanto mi riguarda la risposta è affermativa!
Se ragioniamo sul lungo termine REMX offre un’esposizione diretta a un mega trend globale che volente o nolente coinvolgerà tutte le economie mondiali con:
- la transizione energetica e la crescita delle energie rinnovabili,
- l’espansione dell’auto elettrica,
- il rafforzamento delle catene di approvvigionamento strategiche e il ritorno della politica industriale nelle grandi potenze.
Arrivando al lato puramente tecnico-grafico i prezzi attuali li considero già interessanti ma, acquistare REMX tra i 10-11$, ci permetterebbe di avere in carico questo ETF a prezzi imbattibili.
Attualmente nel Club Alpha Master lato ETF siamo già entrati in posizione, seguiranno aggiornamenti nei prossimi appuntamenti di live trading.
Vuoi approfondire l’argomento Terre Rare? Ne abbiamo parlato in relazione al commodity spread trading in questo video.
Autore: Paolo Zambarbieri

