L’inflazione è davvero finita? Se guardiamo i dati recenti, la risposta è: non proprio. Sebbene l’inflazione globale abbia rallentato rispetto ai picchi del 2022, l’era del denaro facile è alle spalle e la stabilità dei prezzi è tutt’altro che garantita.
In questo contesto, sempre più investitori stanno tornando a guardare con interesse una categoria spesso sottovalutata: gli ETF inflation linked, ovvero fondi obbligazionari che proteggono dall’erosione del potere d’acquisto. In questo articolo ti spieghiamo cosa sono, perché sono importanti e quali sono i migliori nel 2025.
Cosa sono gli ETF Inflation Linked (Indicizzati all’Inflazione)
Gli ETF inflation linked replicano indici composti da obbligazioni indicizzate all’inflazione, emesse da governi come Stati Uniti (TIPS), paesi dell’Eurozona (BTP Italia, OATi), Regno Unito (Gilts indicizzati), o da enti sovranazionali.
Questi bond aumentano il capitale e/o la cedola in funzione dell’inflazione reale, proteggendo così gli investitori dall’aumento dei prezzi.
Gli ETF consentono di acquistare questi strumenti con liquidità, costi bassi e diversificazione, senza dover gestire singoli titoli.
ETF INFLATION LINKED: Perché sono importanti, come funzionano e quando usarli
Nel 2025, ci troviamo in una fase di transizione monetaria delicata: le banche centrali stanno tagliando i tassi, ma restano caute, l’inflazione core è ancora sopra i target in molte economie, le tensioni geopolitiche (Medio Oriente, guerre commerciali, energia) continuano ad alimentare volatilità sui prezzi.
In questo scenario, gli ETF indicizzati all’inflazione offrono: una copertura reale contro l’erosione monetaria, minore sensibilità ai tassi di interesse rispetto ai bond tradizionali e stabilità nelle fasi di incertezza macroeconomica.
Quando ha senso investire in un ETF inflation linked?
Questi strumenti sono adatti a:
- investitori prudenziali o difensivi, che vogliono conservare il capitale reale;
- portafogli 60/40 o bilanciati, dove l’obbligazionario nominale rischia di sottoperformare;
- fasi di mercato con inflazione elevata o volatile (come oggi);
- strategie di lungo termine, dove la protezione inflattiva può generare valore.
I migliori ETF Inflation Linked del 2025
Ecco alcuni strumenti quotati in Europa, accessibili anche su Borsa Italiana, Xetra e LSE:
- iShares TIPS UCITS ETF (TIP5)
Replica: Treasury Inflation-Protected Securities (TIPS)
Valuta: USD
Pro: esposizione diretta al mercato USA, costi bassi.
Replica: Obbligazioni governative Eurozona (Francia, Italia, Germania)
Valuta: EUR
Pro: protezione dall’inflazione europea, rischio cambio nullo.
- Xtrackers Global Inflation Linked Bond ETF (XGIN)
Replica: Obbligazioni inflazione-linked globali (USA, UK, Eurozona, Canada)
Valuta: EUR
Pro: esposizione geografica ampia, utile in portafogli globali.
Pro e contro dEGLI ETF INFLATION LINKED
Vediamo più in dettaglio, quali possono essere pro e contro di questo tipo di ETF.
Pro | Contro |
Protezione contro inflazione futura (in particolare inattesa) | Rendimento reale basso in periodi deflattivi |
Diversificazione per la componente obbligazionaria | Possibili perdite nominali se l’inflazione cala rapidamente |
Durata variabile, utile anche in ottica di gestione attiva del rischio tasso | ETF in USD: rischio cambio se non coperto |
ETF quotati, liquidi e a basso costo |
Conclusioni
Nel mondo post-2020, l’inflazione non è più un fenomeno temporaneo.
Gli ETF inflation linked offrono una soluzione semplice, accessibile e trasparente per proteggere i propri risparmi.
Possono essere utilizzati in ottica tattica per bilanciare un portafoglio obbligazionario esposto a duration lunga, oppure come copertura strategica sul lungo periodo.
Approfondiremo l’argomento nel laboratorio settimanale dell’Investing Club Pro.
Autore: Paolo Zambarbieri