Discesa dei mercati: le motivazioni
Il mese di agosto storicamente e statisticamente non è mai stato un buon periodo per i mercati finanziari globali e, in particolare, ciò che abbiamo vissuto in quest’ultima settimana, nel dettaglio il 2 Agosto, ha portato ad una delle peggiori giornate ribassiste della storia recente segnando per le azioni giapponesi il peggior crollo dal 1987 con l’indice Nikkei 225 che ha perso in una singola giornata di contrattazione ben il -12.40% e a seguire gli altri mercati con il Nasdaq al -2.86%, il Ftse Mib al -2.27% e lo Stoxx 600 al -2.17%.
Ma quali sono state le motivazioni che hanno portato a questo crollo?
Essenzialmente sono 3 le ragioni che hanno spinto nel panico gli investitori e a liberarsi (vedere le azioni):
- rischio recessione negli USA;
- aumento dei tassi di interesse in Giappone e apprezzamento dello yen;
- possibile escalation nel conflitto in Medio Oriente.
Ad infiammare i mercati e gli investitori sono stati soprattutto i recenti dati sul mercato del lavoro USA. A luglio le aziende hanno creato 114.000 posti di lavoro, una cifra più bassa della media degli ultimi 12 mesi di 215.000 ed il peggior dato dal 2020. Il tasso di disoccupazione è aumentato di 0.2 punti percentuali, attestandosi al 4.3%.
I dati sul lavoro USA sono arrivati poco dopo che la FED aveva mantenuto i tassi invariati con l’ultima riunione di fine luglio. Vista la debolezza del mercato del lavoro in molti pensano che abbia sbagliato a non abbassarli. Ora le probabilità che i tagli saranno più di tre nel 2024 è alta, ed è possibile che vengano tagliati con un intervento d’urgenza già la prossima settimana.
Il pesante sell-off è stato accentuato anche dall’aumento dei tassi di interesse da parte della Bank of Japan e dall’apprezzamento dello yen rispetto al dollaro. L’evento ha inflitto un duro colpo agli investitori che sfruttavano il cosiddetto carry trade. Fino a poco tempo fa gli investitori potevano prendere a prestito yen senza pagare alcun interesse (i tassi erano pari a zero) convertire il denaro in dollari e acquistare azioni USA. L’aumento del corso del denaro e l’apprezzamento dello yen rendono ora più difficile questa operazione.
Anche il contesto politico non aiuta i mercati soprattutto dopo i recenti fatti. Si inasprisce la tensione tra l’Iran ed Israele. La diplomazia internazionale è al lavoro per evitare un’escalation, ma per gli Stati Uniti la possibilità di un coinvolgimento della Repubblica Islamica nel conflitto sta diventando molto più che un’ipotesi.
I numeri e i settori finanziari coinvolti nella discesa dei mercati
Le preoccupazioni degli investitori si riflettono in uno strumento finanziario, il VIX, nonché l’indice della paura e della volatilità dei mercati. Nei giorni scorsi l’indice è aumentato fino al +120% raggiungendo i livelli toccati nel 2020.
Il settore più coinvolto nei ribassi è stato quello delle Big Tech.
Sebbene negli ultimi due anni, sulla scia del boom dell’AI ha trainato i mercati, il recente panico non ha risparmiato nemmeno loro.
Le “magnifiche 7” infatti hanno perso in poche ore circa 762$ miliardi di dollari. L’Etf XLK del settore tecnologico in pochi giorni ha perso quasi un -20%.
Copertura portafoglio e profitti dal “Rapporto Hedge Ratio”
In situazioni di panico come quelle che abbiamo vissuto gli investitori in azioni come me hanno essenzialmente due scelte razionali (una non esclude l’altra) da compiere:
- stare fermi e aspettare che il mercato si riassesti per poter acquistare a prezzi migliori e mediare le posizioni;
- coprire fin da subito il portafoglio per incassare quanti più profitti possibile.
Nel dettaglio voglio qui mostrarti come, insieme ai partecipanti del percorso Investing Club Azioni-Etf, abbiamo guadagnato +3.836$ degli ultimi 6 giorni.
Da diversi anni utilizzo una tecnica di copertura del portafoglio azionario direzionale molto redditizia! Il cosiddetto “Rapporto Hedge Ratio”. Questa tecnica di copertura, molto semplice ma molto aggressiva quindi non per tutti, prevede di calcolare il totale del controvalore nominale del portafoglio mosso dalle nostre azioni e, in base a quel valore, vendere allo scoperto un indice tramite un micro future.
Nella giornata del 2 Agosto ho infatti venduto 1 contratto di MNQ per coprire quasi tutto il portafoglio in essere e in aggiunta ho acquistato una Call su SQQQ (3x short inverso del Nasdaq) per completare interamente la copertura e questi sono i risultati!
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